La figura dell’osteopata è sempre di più il riferimento per gli sportivi, sia a livello professionistico sia a livello amatoriale. L’importanza del movimento diventa elemento di un binomio con la pratica clinica del professionista in osteopatia.
Ecco qui come trovare l’accoppiata vincente tra osteopatia e prestazioni sportive.

Osteopatia e pratica sportiva, una scelta culturale

Finalmente la rivoluzione del fitness ha preso piede nello stile comune. Se la cultura del wellness ha segnato una svolta epocale, l’incremento dell’attività fisica ha rafforzato il rapporto tra equilibrio cardiocircolatorio, fisiologica attività osteomuscolare e d’organo.
L’osteopata è quindi la figura di accordo tra il mondo delle pratiche sportive e la risposta adeguata da parte dell’organismo.

Lo sappiamo, muoversi a livello sportivo può ridurre il rischio cardiovascolare ma può aumentare incredibilmente l’incidenza di traumi da carico articolare massivo e inappropriato. Se sei un professionista nel settore, noterai come la casistica possa andare di pari passo con l’attività sportiva. Che si tratti di una lunga sessione di pesi in palestra, di una corsa o di una partita di calcetto, ogni sport richiede un’attenta analisi del movimento per elaborare la strategia più incisiva per il trattamento e la prevenzione degli squilibri ad esso correlati.

I perché di un binomio vincente

Una buona pratica clinica è quella attenta alla valutazione del paziente, così il professionista non si limita al trattamento del disequilibrio riferito ma ne valuta lo stato di benessere complessivo. Ecco che da professionista ti ritroverai sicuramente a considerare sia l’aspetto strutturale ma anche quello viscerale e cranio-sacrale.
Creare un presupposto di benessere affinché il paziente possa trarre il massimo dei benefici dalla pratica sportiva è la nuova sfida della clinica moderna. Se prima la figura dell’osteopata era associata all’esperto del “dolore che cura”, attualmente la sfida richiesta è l’incremento della prestazione sportiva ad ogni livello. Il paziente si rivolge al professionista con una prospettiva che va oltre il semplice effetto temporaneo.

Il nuovo approccio integra la pratica clinica con un allenamento della massa muscolare e una riorganizzazione dei tessuti molli annessi. Da qui il passaggio da un approccio improntato sulla cura ad una svolta verso la prevenzione e la promozione del buon movimento è veramente breve.

La pratica del futuro punta sulla prevenzione

Inseguendo il circolo virtuoso tra movimento ed equilibrio osteoarticolare, una buona attività fisica si ripercuote sulla riduzione della casistica viscerale.
La manipolazione degli organi e dei visceri, diventa una prevenzione, basti pensare ad esempio all’importanza del trattamento del diaframma nella ventilazione dello sportivo. Ogni professionista è ormai chiamato ad un approccio integrato e mirato al monitoraggio dello stato di salute del paziente sportivo per poter intervenire in fase di prevenzione.

AiDU nasce come software per fisioterapisti per facilitare la gestione del paziente in ogni momento del rapporto con il professionista. Dalla raccolta dell’anamnesi alla condivisione dei dati anagrafici per la fatturazione in multiformato automatica, il programma è disegnato per ottimizzare la pratica di studio. La stessa applicazione del gestionale per osteopati consente un approccio totale alla gestione del paziente per permetterti di porre la giusta attenzione al benessere del tuo paziente, anche di quello che continuerà a farsi male giocando una partita a calcetto con gli amici.